Non è previsto risarcimento per il pedone che cade nel tombino pur conoscendo la strada. Ad affermare ciò è stata la Corte d’Appello di Taranto con la sentenza n. 45/2016 dove ha rigettato la richiesta di risarcimento proposta da una ragazza nei confronti del comune per la caduta in una buca. La giovane ha più volte dichiarato durante un interrogatorio formale di aver percorso diverse volte quel tratto di strada dal momento che la sua abitazione è poco distante dal luogo dell’accaduto. La ragazza ha raccontato di aver perso l’equilibrio e di essere caduta a causa di una buca presente sul tombino e di non aver mai fatto caso a quell’insidia stradale. La richiesta di risarcimento è stata rigettata in quanto la danneggiata abitando a pochi passi dal luogo dove è caduta avrebbe dovuto conoscere l’esistenza della buca, pertanto la colpa va addebitata all’imperizia della donna in quanto si presuppone la conoscenza dello stato dei luoghi nei pressi della propria abitazione. La buca poteva essere evitata e quindi la colpa è da ascrivere alla negligenza della giovane che molto probabilmente era distratta. Per i giudici non risulta provato il nesso eziologico tra la cosa in custodia (tombino) e la caduta della ricorrente.